Infinite Undiscovery

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Torno a parlare di giochi per Xbox 360 con un altro dei (pochi) J-RPG esclusivi disponibili per la console: Infinite Undiscovery. È passato più di un anno da quando parlai l’ultima volta dei creatori di questo gioco, tri-Ace, in occasione di Resonance of Fate, e lì diedi una definizione anticipata di questo titolo: “buono ma titubante”. Oggi approfondisco il concetto su questo Action RPG, per ribadire la mia opinione.

UNA TRADUZIONE DELLA TRAMA

Perché traduzione? Certo, se non masticate l’inglese dovete prepararvi ad una brutta notizia: Infinite Undiscovery non è stato minimamente localizzato in italiano. Né il gioco, né il manuale. Quindi, preparatevi a rispolverare Megic Inglisc per ripassare un po’ di inglese. La trama la offre la casa: la luna è stata incatenata alla Terra da un misterioso cavaliere, il Dreadknight, a capo del malvagio Order of Chains. Queste catene e la vicinanza della luna alla Terra causano catastrofi, un aumento del numero di mostri, e il deperimento delle terre circostanti, e per questo un gruppo di combattenti si ribella a quest’ordine, unito dal comandante Sigmund. Ma voi non sarete affatto Sigmund. Voi impersonerete Capell, un musicista donnaiolo e codardo che fisicamente assomiglia incredibilmente a Sigmund e che suo malgrado si ritrova coinvolto nella lotta per la liberazione della luna.
Insomma, ci sono tutti i supposti per una buona storia,no? Senza fare spoiler, non solo i supposti. 😉

 

Sigmund e Capell
Sigmund e Capell

IL FLAUTO E LA SPADA

Come già accennato prima, Infinite Undiscovery è un action RPG. Nei panni di Capell come unico personaggio giocabile, insieme ad un massimo di altri tre compagni, dovrete aprirvi la strada con combattimenti in tempo reale a suon di fendenti, e di flauto. Si, perché Capell è un musicista, molto bravo con la spada, ma anche in grado di suonare diverse melodie con le quali supportare i compagni, come quella che crea un’esca per i nemici, o quella che aumenta la fortuna degli alleati. Ma in verità, detto francamente, il 99% delle volte userete la spada, e quell’1% rimasto equivale a quelle volte in cui il flauto va suonato per forza per procedere. Chiusa la parentesi sul flauto (che non fa la stessa fine del flauto traverso di American Pie, non sperateci), combattere con la spada è semplice grazie ad un sistema di combo molto basilare: col tasto A si realizzano fino a tre attacchi veloci, ai quali si può attaccare il tasto B in qualsiasi momento per un attacco pesante conclusivo (per un massimo di 4 combo possibili), e si possono abbinare fino a due attacchi speciali speciali per volta, per un totale di soli 6 combinazioni d’attacco possibili. Da una parte questo può essere un difetto, perché rende molto semplicistico il combattimento, ma dall’altra parte il sistema è immediato e di facile apprendimento, e permette di focalizzare di più la propria strategia sul gioco di squadra, piuttosto che sulle proprie esclusive capacità.

 

La schermata di combattimento
La schermata di combattimento

E il gioco di squadra è molto efficace in questo titolo. L’IA degli alleati è una delle più sofisticate e precise che io abbia visto in un RPG. Con la semplice pressione del tasto Y i vostri compagni si prodigano per curarvi immediatamente, con un oggetto o una magia, non importa cosa stiano facendo, e inoltre potete scegliere prima della battaglia una strategia precisa, per esempio Focus, con la quale loro attaccano il vostro stesso nemico. Non che non possiate lasciarli in modalità Libera, con la quale se la cavano egregiamente, ma la scelta della tattica corretta può fare la differenza in una battaglia importante, come contro un boss. E non solo, i vostri compagni utilizzano al meglio i loro attacchi, le loro magie, e spesso e volentieri sono loro a curare gli altri di loro iniziativa, senza il magico tasto Y, che diventerà comunque il vostro migliore amico. Se dovessi fare ironia, direi che è lo stesso risultato che otterreste con ore di gambit in Final Fantasy XII.

 

Parte dei personaggi di Infinite Undiscovery
Parte dei personaggi di Infinite Undiscovery

DICIOTTO ANIME

Si, in Infinite Undiscovery avete a disposizione ben 18 personaggi utilizzabili in battaglia! DICIOTTO. Voi controllerete sempre e soltanto Capell naturalmente, ma al vostro fianco potrete schierare taaaanti combattenti, ognuno con il suo carattere, la sua motivazione peculiare, le sue paure, i suoi gusti, e le sue capacità. No, non sto riassumendo le distinzioni tra esseri umani, sto elencando le qualità che, chi conosce la serie (sempre made by tri-Ace) Star Ocean, già si aspetta anche qui. Ogni personaggio possiede la sua scheda personale, nella quale vi sono due considerazioni personali di Capell (la relazione con voi e un parere sulla sua abilità in battaglia), il suo hobby (cucina, alchimia, scrittura ecc.), altre capacità fuori dal campo di battaglia (scassinare, disarmare trappole, ecc.), e le sue caratteristiche, come sentirsi più forte se lotta con Capell, paura per i luoghi bui; tutti fattori che poi risultano importanti per il vostro profitto in battaglia. Faccio un esempio, se voi nel party mettete Capell e Michelle, che lo adora per la sua somiglianza con Sigmund, quest’ultima guadagna un bonus su tutti i parametri.

 

Una scheda del personaggio. Tranquilli, è spoiler-free
Un esempio di scheda del personaggio. Tranquilli, è spoiler-free

Ma la parte più interessante di tutto questo, e l’idea migliore di Infinite Undiscovery, è il sistema Connect, tramite il quale Capell può connettersi a un suo compagno e sfruttare le sue capacità, come l’aprire uno scrigno chiuso, oppure cucinare per preparare nuovi piatti. In città avere un alleato connesso implica che i personaggi non giocanti potrebbero dirvi cose diverse, o assegnare missioni secondarie al vostro compagno, e ancora potete far parlare i vostri amici tra di loro per scoprire altri loro tratti caratteristici, che non mostrerebbero a Capell. Durante una battaglia invece, utilizzando Connect, potete utilizzare un’abilità a vostro piacimento, anche se questo si rivela prettamente inutile, vista l’IA avanzata, ed il tempo che ci vuole per utilizzare la mossa da voi scelta perché…

NIENTE PAUSA!

Il menù di pausa non blocca il gioco. Volete usare un oggetto? Dovete premere pausa, andare negli Oggetti, scegliere l’oggetto, selezionare il membro del party bersaglio… Sempre se il vostro nemico non vi ha massacrato prima. Una delle cose più noiose, durante le sessioni di esplorazione, è proprio questa costante ansia che un nemico vi attacchi alle spalle mentre voi vi state tranquillamente organizzando. No tranquilli, se dovete andare in bagno potete premere l’altro tasto di pausa, che non apre il menù di gioco, ma lo mette in fermo. Però insomma, se nel mezzo di un dungeon dovete utilizzare un oggetto, assicuratevi prima di aver fatto fuori tutti i nemici. Infinite Undiscovery non è certo il primo gioco che sfrutta il menù in questo modo, mi viene in mente Kingdom Hearts, ma la sua intuitività e praticità va ben oltre la scomodità di un menù da invocare, tante opzioni da scegliere, tanti oggetti da guardare… Insomma mi sono spiegato.

 

Saluti da Madre Russia
Saluti da Madre Russia, giusto per mostrarvi la grafica

COMPARTO TECNICO

Infinite Undiscovery, detto con molta franchezza, nonostante i suoi 2 CD non richiede molto tempo per terminare la storia principale, più o meno 20 ore, ma ciò che perde in questa lo recupera tutto nelle secondarie, con tante sidequests, tante ricette da scoprire (tante inutili se non fate le secondarie), trovare ogni dettaglio del mondo creato per voi, e spolpare un super dungeon segreto alla fine. Per scoprire ognuna di queste missioni però ci vogliono ore ed ore di Connect, esaminando tutte le possibili combinazioni con gli abitanti delle varie città, mostrando l’imperfezione di un sistema geniale, ma reso pesante e tedioso dalla sua struttura di base. A livello grafico invece Infinite Undiscovery risulta bello in molte ambientazioni, ma fatto piuttosto male durante le sequenze animate, nelle quali i personaggi non convincono affatto, anzi ci si chiede se questi non abbiano dei problemi, e si può notare anche senza sforzo un lip-sync davvero terribile nei doppiaggi. Fortunatamente la colonna sonora tiene invece alta la qualità di questo titolo con delle musiche davvero di ottimo livello, che non fanno rimpiangere il maestro Uematsu.

IL VERDETTO

 
In poche parole Infinite Undiscovery è un titolo con molte buone idee, alcune ottime addirittura, ma che non riesce a sfruttarle a dovere. Avrebbe potuto essere un gioco con tanti personaggi da scoprire, tante cose da fare, e tante possibilità, ma purtroppo tutto si riduce a combattere la fatica di spolparlo per bene per poterlo ammirare per colpa della sua struttura mal studiata. Metaforicamente: la sorgente d’acqua sotto due metri di buona roccia da spaccare. Consigliato solo se masticate bene l’inglese e avete pazienza per accettare i suoi difetti. Se li accettate, potreste addirittura adorarlo.

PRO:

  • Sistema di combattimento intuitivo ma profondo
  • Colonna sonora fantastica
  • Trama con tanti colpi di scena
  • Tantissimo da scoprire…

CONTRO:

  • … Ma solo per chi ha molta pazienza
  • Sistema Connect bello ma tedioso
  • Comparto grafico carente
  • Durata della storia principale esigua

VOTO: 7,5/10

 

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